Patenti: possibile apertura ad autisti extra Ue. Le novità per combattere la carenza di organico

Prosegue il lavoro del parlamento Europeo per modificare la disciplina relativa al conseguimento delle patenti di guida in ambito europeo.

L’intento dei legislatori è non solo quello di rendere omogenea la normativa ma anche di combattere la carenza di organico nell’ambito del trasporto merci e passeggeri e, non ultimo, garantire una maggiore sicurezza sulle strade del vecchio continente.

Il lavoro parlamentare

Il Parlamento Europeo ha approvato una prima bozza di riforma per la revisione della Direttiva in materia di patenti di guida. Con 339 voti favorevoli, 240 contrari e 37 astensioni i deputati hanno dato il primo ok alla riforma, ma prima che diventi operativa occorreranno altri passaggi legislativi e soprattutto l’elezione del nuovo Parlamento Ue che avverrà a giugno.

Ma la direzione intrapresa è chiara: far scendere drasticamente il numero di vittime sulla strada che attualmente è di circa 20mila all’anno, aumentare il numero di autisti professionali, digitalizzare le patenti.

Patenti extra Ue

Tra le norme che cambieranno quelle relative al riconoscimento dei titoli di abilitazione alla guida conseguiti in stati extra europei.

La Commissione europea avrà due anni di tempo per redigere una lista di Stati extra Ue per i quali sarà possibile la conversione del certificato di abilitazione professionale, o di un certificato equivalente, nel caso in cui il titolare abbia completato un corso di formazione con competenze aggiuntive.

Verrà insomma allargata la possibilità di vedersi riconosciuta la patente ma verificando che le competenze acquisite siano compatibili con quelle richieste in Europa.

L’età per ottenere la patente professionale

Per la prima volta sarà possibile ai diciassettenni guidare mezzi pesanti di categoria C e C1, purché accompagnati da un conducente esperto. Quest’ultimo farà da tutor per consentire loro di maturare esperienza nella professione ed evitare possibili problemi di sicurezza.

Compiuti i 18 anni gli stessi giovani avranno ottenuto un certificato di idoneità professionale e potranno in tal modo essere abilitati alla guida per i trasporti sia nazionali che internazionali.

Le limitazioni per i neo patentati

I neo patentati  – si legge nel progetto di revisione – potranno però guidare autobus con un massimo di 16 passeggeri. Non solo. Per due anni i giovani autisti, sia di camion che di autobus, saranno sottoposti ad un “periodo di prova” durante il quale i limiti per il consumo di alcool saranno più severi che per gli altri conducenti e le sanzioni, nel caso di guida “non sicura” più pesanti.

La patente digitale

Per sostenere il mercato unico dell’UE, i deputati sono favorevoli all’introduzione di una patente di guida digitale, disponibile su un telefono cellulare e pienamente equivalente alla patente di guida fisica.