Ceccarelli Group ha inaugurato un nuovo Polo logistico a Pradamano: 8 mila e 100 metri quadri coperti e completamente ristrutturati e ammodernati grazie a un investimento di 500 mila euro.
Al taglio del nastro, oltre al presidente del Gruppo, Luca Ceccarelli, alla vicepresidente, Mariarosa Zermano e all’amministratore delegato, Gabriel Fanelli, c’erano anche l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, il sindaco di Pradamano, Enrico Mossenta, e il presidente di Confapi Fvg, Massimo Paniccia.
L’azienda operativa nel trasporto e logistica con base a Udine, ma sedi anche a Milano, Trieste, Padova e Prato, ha puntato sulla riqualificazione di un immobile in disuso da anni per venire incontro a un mercato in crescita esponenziale. L’apertura del nuovo polo di Pradamano, in provincia di Udine, arriva dopo quella di Tavagnacco con la nuova sede di Transfriuli, la divisione industriale trasporti dell’azienda friulana, il raddoppio della sede di Padova e la prossima apertura di un altro polo nel Carnia Industrial Park di Tolmezzo.
“Qui – ha spiegato il presidente di Ceccarelli Group, Luca Ceccarelli – accorperemo i nostri attuali poli logistici in un unico spazio, così da soddisfare la richiesta esistente, ma anche ampliare l’offerta logistica per la committenza. La pandemia aveva già dimostrato quanto logistica fosse punto debole e nel 2021 abbiamo rilevato l’intrinseca fragilità della supply chain. In questo scenario di incertezza – ha proseguito – siamo quindi chiamati ad essere ancor più responsabili delle nostre azioni, abbiamo il dovere di immaginare il futuro, di guardare verso l’orizzonte e non dove poggiamo i piedi e trasmettere voglia e passione in tutto quello che facciamo. Oggi – ha concluso – festeggiamo un importante traguardo del nostro gruppo, ma solo dopo esserci messi in marcia capiamo quanto sarebbe stato pericoloso restare fermi”.
Prima del taglio del nastro, un momento di riflessione offerto dall’amministratore delegato del Gruppo sull’economia globale e su come il mondo economico si sia trovato costretto a reagire per non soccombere di fronte alla crisi, ma anzi, per aumentare resilienza e agilità. “La pandemia, il lockdown in Oriente, l’aumento del costo dei noli marittimi, la guerra in Ucraina, la carenza di autisti – ha spiegato Fanelli – sono solo alcune delle cause che hanno messo in crisi il mercato. La prima cosa da fare per reagire, quindi, è non farsi trovare impreparati, ma, ad esempio, riportare la produzione in casa propria o in Paesi vicini, reperire fonti di approvvigionamento alternative, mixare il just in time con il fare magazzino e digitalizzare la supply chain. In tutto questo – ha concluso – il settore della logistica deve essere pronto ed è quello che Ceccarelli sta facendo con investimenti già attuati, quello di oggi e gli altri nell’immediato futuro”.